Aspetti geologici di Gioi
Aspetti geologici di Gioi

Aspetti geologici di Gioi

Aspetti geologici di Gioi, un paese del Basso Cilento con tante peculiarità.

Il borgo medievale di Gioi si trova su un colle posto a 685 metri sul livello del mare. In una posizione dominante sulla media valle dell’Alento. Da dove si vede anche il mare antistante la torre angioina di velia. Ma anche parte della costa di Agropoli.

L’area in esame è sita nel territorio comunale di Gioi, in Provincia di Salerno. Inoltre buona parte del territorio comunale presenta una morfologia tipicamente collinare.

Nell’area compresa fra la valle del Sele ed il confine calabro-lucano affiorano estesamente le potenti successioni flyschoidi, complesso Liguride e Sicilide, Unità del Cilento ed Unità Sicilidi. Con caratteri di facies distale nei termini basali ed evolventi verso l’alto a facies di tipo prossimale.

Aspetti geologici di Gioi. Vediamo le successioni, distinguendo dal basso verso l’alto.

  • un “flysch argilloso” (Formazione di S. Venere) costituito da argilliti, siltiti, calcilutiti silicifere, calcari marnosi, calcari arenacei ed arenarie. Si presenta fittamente stratificato, di colore grigio plumbeo. A volte nerastro. In particolare con intensi fenomeni di tettonizzazione e calcitizzazione. L’età è cretacica inferiore (presenza di Calpionella, Globigerine, Globotrucane).
    Questa formazine presenta caratteri di “black shales facies”. Cioè tipici di ambienti profondi di bacini torbiditici.
  • un “flysch arenaceo” (Formazione di Pollica). Costituito da arenarie micacee e siltiti associate ad argille, argille siltose, calcari arenacei. Inferiormente si presenta fittamente straterellato (spessori dell’ordine di 10-20 cm). Mentre superiormente passa prevalentemente a strati e banchi di spessore crescente. Termina con forme di slumpings sottomarini. Complessivamente appare evidente un passaggio da fasi distali di correnti di torbida a fasi prossimali. Con continuità di sedimentazione con la formazione sottostante. L’età va dal Cretacico
    inferiore all’Eocene basale (Inocerami, Globotruncana, Globorotalie).
  • Un “flysch arenaceo-marnoso-conglomeratico” (Formazione di S. Mauro). Costituito nella parte bassa da bancate di marne intercalate ad arenarie in strati e banchi. Mentre verso l’alto diminuiscono e scompaiono
    gradualmente i banchi marnosi. Sostituiti da arenarie e conglomerati con ciottoli di rocce sedimentarie e cristalline. Caratteristica è la presenza di due distinti livelli marnosi, di notevole spessore (oltre 40-50 metri). Di cui il primo marca il passaggio tra il termine marnoso-arenaceo e quello arenaceo. I caratteri sono nel complesso di tipo prossimale.

Aspetti geologici di Gioi, vediamo ancora qualcosa.

L’età terziaria (Eocene-Miocene). Pur conservando la ricostruzione
stratigrafica e la suddivisione formazionale, vengono rilevate da COCCO e PESCATORE (1968) differenze di facies e di spessori tra la sezione di M.te Sacro e la sezione tipo M.te Stella studiata da IETTO et alii (1965). Confermando nella sezione di M.te Sacro la presenza di una successione conglomeratici sommitale. Già riportata da SELLI (1962) come Formazione dei Conglomerati di M.te Sacro. Poi IETTO et alii, 1965 sulla base delle differenze litostratigrafiche tra le due sezioni ridefiniscono a scala regionale la successione del Flysch del Cilento Autoc. inserendo una nuova unità definita “Formazione arenaceo-conglomeratica di Torrente Bruca”. Questa ricoperta in discordanza da più recenti terreni sinorogeni (F. dei conglomerati di M.te Sacro).

Cammarosano et alii (2004), sulla base dei rilevamenti in scala 1:10000 per la nuova Carta Geologica d’Italia alla scala 1:50.000, Foglio 503 Vallo della
Lucania, confermano la strutturazione in unità tettoniche e successioni già descritte da vari autori (Amore et alii, 1988; Bonardi et alii 1988, Cammarosano et alii 2000). E riconoscono in sintesi dal basso verso l’alto:

  • Unità Sicilide , costituita dalla formazione di Monte Sant’Arcangelo e dalle Argille Varicolori di tempa Rossa;
  • le Unità di Castelnuovo Cilento (cfr. terreni ad Affinità Sicilide Auctt.), costituita dalle Argille di Genesio, Marne e Calcareniti del Torrente Trenico e dalle Arenarie di Pianelli;
  • Unità Nord-Calabrese, costituita dalla Formazione delle Crete Nere, dalla Formazione del Saraceno e dalle Arenarie di Cannicchio.

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