Cosa vedere a Marina di Ascea
Cosa vedere a Marina di Ascea

Cosa vedere a Marina di Ascea

Nello splendido scenario del Cilento, in particolare dell’antica Magna Grecia, ritroviamo Ascea Marina, frazione di Ascea Capoluogo, che si staglia tra le montagne e un mare splendido, caratteristica peculiare di tutti i paesini balneari cilentani. Straordinaria d’inverno, superlativa d’estate grazie alla miriade di turisti che si accalcano per giungere in questo ridente centro urbano sito praticamente sul mare. La spiaggia di Ascea si estende per quasi 6 km ed è sabbiosa, il che la rende perfettamente fruibile. Di conseguenza le acque del mare sono sempre limpide. C’è spazio anche per gli amanti delle immersioni. Punta Telegrafo infatti presenta numerose scogliere suggestive oltre che varie insenature naturali, diventate col tempo vere e proprie spiaggette a cielo aperto. Sulla Punta Telegrafo è presente inoltre una torre di avvistamento Saracena. Si possono visitare, tra le altre, anche Baia D’Argento e Baia della Rondinella. Luoghi splendidi che ripagheranno ampiamente la visita cilentana.

Ad ogni modo, Marina di ascea non è solo mare e sole. Per gli amanti della storia e dell’archeologia è presente il promontorio di Velia con i suoi resti ancora ben integri.

Qui si stabilirono antichi popoli venuti da lontano.

Luogo di antiche testimonianze storiche, la costa di Velia (Ascea) e la sua marina erano già note nell’antichità per il dolce clima e per le meraviglie delle acque termali.

Mrina di Ascea con le sue lunghe spiagge sabbiose e l’azzurro mare è un rinomato luogo climatico della costa del Cilento.

Dalle poche case di alcuni decenni fa è diventato un moderno e confortevole centro turistico, fornito di moderni setvizi e ricco di tradizioni ancora vive.

BREVE SINTESI

Gli scavi di Velia (sito archeologico); Palazzo Alario (Marina di Ascea); Chiesa Madonna del Carmine; Punta Telegrafo con la sua Torre e il Sentiero degli Innamorati; Palazzo Ricci; Portali in pietra; Palazzo villa agricola della Torretta (località Piana); i parchi e i boschi con castagneti, macchia mediterranea, ontani, latifoglie, conifere, eucalipti. Ma l’attrazione principale sono 2: Gli scavi di velia e le spiagge (comode e sabbiose).

Palazzo Alario: edificato all’inizio del 1800.

Chiesa Madonna del Carmine: la chiesa è posta sulla sommità di una collina che spazia sulla valle di Velia.

Torre del telegrafo: torre di avvistamento afcente parte del sistema difensivo realizzato tra il 1500 e il 1600 per difendersi dalle incursioni dei pirati saraceni.

Palazzo Ricci: l’epoca di costruzione del Palazzo Ricci è da indicare ai primi anni del 1800. La scala si svolge su arcate in un lato ed immette su due loggioni. Il cortile è scoperto e su un lato la parete è cieca. Cortile e scala con portone formano una struttura a teatro con cavea, platea e loggioni.

Portali in pietra: importanti portali in pietra selciata ornano diversi portoni.

Palazzo Villa Agricola della Torretta (località Piana): è una struttura del 1400, situata a Velia tra i Vignali e Piano del Pero. Più volte si è pensato di ristrutturarlo ed adibirlo a museo.

L’attrazione più importante di Ascea sono gli Scavi di velia. Il Parco archeologico di velia comprende la parte centrale della città antica e non l’intera superficie, di notevole estensione, racchiusa all’interno della cinta muraria. All’interno della cinta muraria esistono delle riparazioni che delimitano quartieri diversi.

Il quartiere meridionale, dove sono visibili ampi tratti del muro di cinta con la Porta Marina e dove si conservano spettacolari testimonianze riferibili ad epocaq romano-imperiale. Troviamo inoltre un complesso termale. In prossimità di quest’ultimo si percorre una strada che risale fino alla Porta Rosa. Ma c’è ancora molto altro: centri abitati o quartieri, teatro, chiesetta, santuario, torre di Castelluccio.

Porta Rosa  è un’opera del IV secolo a.C. rinvenuta nella zona archeologica magnogreca di Elea-Velia, che rappresenta il più antico modello di arco a tutto sesto in Italia. Porta Rosa consisteva in un viadotto di collegamento tra le due sommità naturali dell’acropoli di Elea senza alcuna traccia di fondamento.Solo ad ultimazione degli scavi fu nota la sua indole con il nome già ascritto.L’arco composto di undici conci di pietra arenaria svolgeva la funzione di contenimento delle pareti della gola che collegava , oltre che quella di viadotto.Nel III secolo a. C. circa l’arco fu precluso e l’intera struttura interrata, sembra a causa di una frana o perchè l’apertura rappresentava un punto debole per la difesa della città.La perfetta custodia sembra dovuta all’interramento. L’archeologo Mario Napoli l’8 marzo del 1964 portò alla luce Porta Rosa che battezzò Rosa in ossequio al nome di sua moglie sorella dell’archeologo Alfonso De Franciscis. La zona archeologica fu chiusa per la caduta di un masso nel 2009 e  fu riaperta l’Agosto del 2011 dopo la messa in sicurezza del costone che la sovrasta.I criteri con cui fu realizzata sono quelle osco-italiche in uso su tutto il territorio italico, Etruria compresa, fino alla Lucania.Le misure italiche furono usate dall’antichità fino al IV secolo a.C. . In seguito dal IV fino al II a.C. in ossequio alla classicità, si usarono le misure della Grecia classica. Dal II a.C. in ultimo fu usata la nuova misura romana, non inventata ex novo (poichè gli italici deli Appennini seguitarono con l’uso della loro misura anche tra tra il IV ed Il II sec. a.C.), ma ideata facendo tre medie matematiche: 1) tra la misura italica e quella greca antica; 2)tra la misura italica e quella greca classica; 3) infine facendo la media tra (1) e (2). L’approssimazione quindi è quasi zero pari a 0,0014 sicilicus.

La SCUOLA FILOSOFICA presocratica fondata da Parmenide e portata avanti da Zenone rappresenta probalbilmente il fiore all’occhiello di Elea- Velia.Proprio al filosofo greco Zenone è dedicata una struttura molto rappresentativa di Ascea e cioè il  Museo del Paradosso inaugurato nel 2015 dalla Fondazione ALARIO (una ONLUS fondata dall’ultimo discendente di una nota famiglia cilentana che opera nel campo della promozione culturale, dello sviluppo locale,della ricerca e della formazione.Il museo è ispirato proprio  alla Scuola di Elea ed alla profondità dei paradossi di Zenone . Nasce con l’obiettivo di accogliere opere di artisti minorenni che si ispirino al tema del paradossale ed il suo sviluppo è aiutato dal concorso locale “Pensare per Paradossi”lanciato a partire dal 2013. ASCEA è una località turistica rinomata e non solo per la sua cultura: la sua marina d’estate viene presa d’assalto dai turisti per la bellezza naturale del suo litorale. Marina di Ascea è la frazione più popolata del Comune da anni le sue spiagge conseguono l’ambita Bandiera Blù della FEE, un riconoscimento alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativamente alle acque di balneazione ed ai servizi offerti ai visitatori.Le spiagge di Ascea Marina sono formate essenzialmente da sabbia dorata e orlate da macchia mediterranea e ulivi secolari.Punta del Telegrafo resta la zona più suggestiva , una scogliera che delimita l’estremità dell’arenile all’interno di una piccola insenatura che vedealle sue spalle le incantevoli Baia d’argento e Baia della Rondinella. mete raggiungibili solo via mare.Al sud dell’abitato di Marina si trovano formazioni dunali all’interno delle quali ,durante l’estate fiorisce il giglio di mare (specie tutelata dal divieto di raccolta) Parlando di scenari naturali è opportuno parlare con maggiore dettaglio del del già citato Parco Nazionale del Cilento. Si tratta di una immensa area naturale protetta di circa 200.000ettari,dichiarata patrimonio dell’Umanità daall’UNESCO sin dal 1998,al cui interno sono state censite circa 1.800 diverse specie vegetali(tra le quali si menziona la Primula di Palinuro, considerata di interesse comunitario)ed è stata segnalata la presenza di circa 600 specie di animali (tra cui spiccano: l’aquila reale, la volpe, il molosso di Cestoni e numerosissimi tipologie di pipistrelli).Nel Parco per  la sua immensa superficie risulta quasi impossibile la descrizione dei monumenti o gli itinerari da percorrere al suo interno.Ascea risulta ben inserita all’interno di questa sensazionale area verde e che può essere un buon campo base per gite fuori porta all’interno della natura più selvaggia. Ascea dista dal capoluogo provinciale circa 100 Km. resta ben collegata a livello stradale dalla SS 18, SS Tirrenia Inferiore, così come dalla Strada Regionale 447/a, la Strada Regionale 447/b e tante piccole strade che collegano all’intero Cilento. La Stazione Ferroviaria è situata a due Km. dal centro e mette la località in comunicazione con i centri tirrenici più importanti di Calabria e Campania: è inoltre possibile raggiungere la città in aliscafo, partendo dal piorto di Napoli.

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