I Vini del Cilento: il D.O.C. Cilento
I Vini del Cilento: il D.O.C. Cilento

I Vini del Cilento: il D.O.C. Cilento

I Vini del Cilento: il D.O.C. Cilento sono tra i prodotti tipici più diffusi e più radicati nel territorio cilentano. Con tradizioni che vengono da lontano e con usi che si tramandano da molte generazioni.

Il suggestivo ed incontaminato territorio del Cilento, e quindi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, include ben due delle denominazioni enologiche dell’interessante panorama vivit vinicolo campano. Le denominazioni sono relativamente recenti. Ma certamente destinate a connotare progressivamente il paesaggio rurale. E a creare anche una tendenza di sviluppo molto significativa. Quelle che ricadono in questo areale produttivo sono:

  • D.O.C. Castel San Lorenzo;
  • D.O.C. Cilento. 

Le denominazioni tutelano le caratteristiche produttive di queste zone, espresse con uve presenti da decenni e quindi considerabili tradizionali, come: Barbera, Sangiovese, Trebbiano e Malvasia. A queste si associano uve locali come: Aglianico, Greco e Fiano, già localmente denominato Santa Sofia.

Ma scopriamo meglio i Vini del Cilento – D.O.C. Cilento.

La denominazione di origine controllata Cilento, comprende un vasto territorio nella provincia di Salerno (ben 58 comuni), è stata istituita nel 1989 per tutelare un consistente numero di vini prodotti in zona con uve diffuse in Campania fin dall’epoca romana.

Oltre Aglianico (in cui il vitigno omonimo entra per un minimo dell’ 85 per cento), troviamo il Bianco, il Rosato ed il Rosso.

Il Cilento Bianco deve essere ottenuto da un coupage di Fiano (60-65 per cento), Trebbiano toscano (20-30 per cento), Greco bianco e/o malvasia bianca (10-15 per cento); alla formazione de Rosato concorrono invece il Sangiovese (70-80 per cento); Aglianico (10-15 per cento), Primitivo e/o Piedirosso (10-15 per cento).

Nel Rosso, oltre al tradizionale Aglianico (60-70 per cento), Piedirosso e Primitivo (15-20 per cento) compare anche uva di Barbera (10-15 per cento) e possono essere aggiunte piccole percentuali di altri vitigni a bpcca rossa autorizzati per la provincia di Salerno. La produzione massima di uva non deve superare i 100 quintali per ettaro, la resa di uva in vino è del 70 per cento e scende al 50 per cento nel caso dell’Aglianico.

La gradazione alcolica minima consentita va dai 10,5 gradi di Bianco e Rosato agli 11 del Rosso agli 11,5 dell’Aglianico.

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