Storia di Pisciotta
Storia di Pisciotta

Storia di Pisciotta

La storia di Pisciotta nasce su un colle del Cilento, degradante dolcemente verso il mare. Tutto intorno maestosi e secolari ulivi, che dominano il paesaggio.

Il Comune di Pisciotta, oltre Pisciotta Capoluogo, ha 3 frazioni: Rodio, Caprioli, Marina di Pisciotta.

Pisciotta è forse stata fondata da un gruppo di abitanti della comunità di Pyxus, che si sarebbero trasferiti nel luogo in cui sorge l’attuale paese. Esso, comunque, è certamente di epoca antichissima. Sembra che nel secolo VI d.C. fosse sede vescovile, mentre, durante la dominazione longobarda, fece parte del Principato di Salerno. Sotto Guglielmo II troviamo per la prima volta il toponimo “Pisciocta” e come feudatario è citato un certo Florio di Camerata.

Nel 1242, fra i congiurati della famiglia Sanseverino, troviamo anche il nome di Bartolomeo di Alicio, signore di Pisciotta.

La storia di Pisciotta si evolve ancora in seguito alla distruzione di Molpa, infatti a causa di ciò vide aumentare la sua popolazione per l’afflusso dei profughi. Nel 1583 Ettore Maderno, duca di Monteleone, vende Pisciotta ad Aurelia Morra, moglie di Cesare Pappacoda. Dalla famiglia Pappacoda nascerà il vescovo di Capaccio, divenuto successivamente vescovo di Lecce. Tra il 1800 ed il 1809 Pisciotta subì gravi danni a causa del brigantaggio.

La storia di Marina di Pisciotta è legata a quella del Capoluogo, e nasce come suo borgo marinaro.

Per la frazione Caprioli non si hanno notizie storiche di rilievo, perché si sviluppa come naturale zona di espansione di Pisciotta.

In merito alla frazione Rodio le notizie sono più corpose. Le prime notizie certe sulla Frazione Rodio risalgono al XII secolo, risultando commenda del Sovrano Militare dell’Ordine di Malta. L’origine del nome è messa in rapporto con la rosa “Rodon” e con Rodi, sede dell’Ordine dei Cavalieri.

La notizia più antica risale al 1279 quando il feudo è stato affittato dal Priore di Capua, Ugo de Salent a Giovanni de Bono di Gaeta. Nel 1564 il Carafa, conte di Policastro vendette il feudo a Giovanni Battista Mottola. Da questa famiglia ci fu poi un’altra vendita. Precisamente nel 1616 a Livio Greco. E poi dai suoi discendenti a Lionora della Forza nel 1621. Nella seconda metà del ‘700 fu di proprietà di Cosma Basile.

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