Il Vallo di Diano
Il Vallo di Diano

Il Vallo di Diano

Il Vallo di Diano è una area territoriale posta nella zona sud della Regione Campania, a confine con la Basilicata. Tale area è situata a sud della Provincia di Salerno e rientra nell’area territoriale del Cilento.

Il Vallo di Diano è composto da 15 Comuni. Atena Lucana, Buonabitacolo, Casalbuono, Monte San Giacomo. Montesano sulla Marcellana, Padula, Pertosa. Polla, Sala Consilina, Salvitelle. San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sant’Arsenio. Sanza, Sassano, Teggiano.

Il Vallo di Diano è una delle aree di maggior interesse geografico e di importanza storica della Provincia. E sicuramente tra le più ricche e laboriose del sud Italia.

E’ anche un altopiano di circa 132 km quadrati che si sviluppa con direzione da nord-ovest a sud-est in forma grossolanamente ellittica. A una quota quasi assolutamente regolare di 450 m. Dall’imbocco di Polla all’uscita di Casalbuono è lungo circa 37 km. Mentre la larghezza varia da 2 a 6 km.

Il Vallo di Diano è una delle più notevoli pianure dell’Italia Meridionale. Oggi è anche una delle più fertili, essendo irrigua e coltivata a orti, vigneti, cereali, tabacco.

Questa area territoriale può considerarsi completamente chiusa dalle montagne. Infatti a est dalla dorsale appenninica, coi monti della Maddalena. E a ovest dal massiccio Cilentano del Cervati (1892 m.). In tempi remoti fu occupata da un lago, poi scomparso.

L’attraversa in tutta la sua lunghezza il fiume Tanagro, che prende questo nome presso Casalbuono, abbandonando quello di Calore, con cui nasce dal monte Sirino. In passato, presso Polla, si inabissava in una voragine (le crive). Oggi, dopo l’effettuazione di importanti lavori, scorre sempre all’aperto e si getta, dopo un percorso complessivo di 72 km (16 come Calore, gli altri come Tanagro), nel Sele. 

Il Tanagro rappresenta una grande ricchezza per il Vallo. In particolar modo per l’agricoltura. Ma per lungo tempo le sue acque, e quelle dei torrenti che precipitano dai fianchi delle montagne, hanno determinato paludi e danni gravissimi. Contro cui è stata necessaria una lunghissima lotta, iniziata già dai Romani. Ma conclusasi soltanto di recente (opere mirate a perfezionare la bonifica, adeguandola alle moderne esigenze).

Sulle pendici delle montagne che circondano il Vallo di Diano si snoda una corona di numerosi centri, tra i quali alcuni notevoli per la loro storia, per i monumenti, per l’importanza economica. Come Polla, Teggiano, Padula, Sala Consilina, Atena Lucana.

Il Vallo è un’area archeologicamente rilevante, fin dalla preistoria. Nell’antichità essa non fu mai isolata. Ma poté intrattenere rapporti con le genti circostanti, ed attrarle, approfittando delle vie naturali che permettevano collegamenti abbastanza facili. I Romani impressero fortemente l’orma della loro presenza.

I centri del Vallo hanno avuto uno sviluppo omogeneo, e hanno maturato una identità collettiva abbastanza definita. 

Il clima del Vallo di Diano è quello tipico delle conche appenniniche. Con escursioni termiche giornaliere specie al piano, dove d’inverno, nelle nottate serene e con calma di vento, la temperatura scende facilmente sotto lo zero. Mentre le zone collinari circostanti sono caratterizzate da minime più elevate, per il fenomeno dell’inversione termica. Fenomeni di nebbia, piovosità media annua. Salendo di quota il clima si irrigidisce. Ma salendo di quota si raggiungono talora i 1800 mm, come ad esempio sui versanti del monte Cervati più esposti alle correnti umide provenienti da ovest-sud ovest. La neve è un fenomeno con cadenza annua. E sui monti resiste fino all’avvicinarsi della primavera.

Il Vallo di Diano ha monti monumenti e luoghi di interesse, tutti assolutamente da vedere: la Certosa di Padula, le Grotte di Pertosa, il Centro Storico di Teggiano (la città-museo), la valle delle orchidee di Sassano, il Battistero e la Chiesa Madre di Padula, la Piazza di Sant’Arsenio e il Monte Carmelo, il Convento di Sant’Antonio a Polla.

Una citazione merita anche il panorama e la risorsa naturalistica e paesaggistica del Monte Cervati (1898 s.l.m.), la cui vetta è raggiungibile tramite un suggestivo itinerario che inizia dal borgo di Monte San Giacomo. Sulla cima del Monte Cervati, e nel Comune di Sanza, si trova una particolare chiesetta nella roccia dedicata alla “Madonna della Neve”. Ancora oggi è meta di pellegrinaggi nella prima settimana di agosto.

Nel 1997 il Vallo di Diano ha ottenuto un importante riconoscimento: l’inserimento nella rete delle Riserve della biosfera del Mab-UNESCO (dove Mab sta per “Man and biosphere”), mentre al 1998 risale il suo inserimento nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. 

Prodotti Tipici: il “Carciofo bianco di Pertosa” (lo troviamo a Pertosa, Caggiano, Auletta e Salvitelle), la cipolla rossa ramata di San Pietro al Tanagro, la patata rossa di Padula, bicchinotto, polpette di pane padulese, patan’ e cicc sangiacomesi.

Sassano è rinomata per le sue orchidee e i prodotti lattiero-caseari.

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