Il D.O.C. Castel San Lorenzo
Il D.O.C. Castel San Lorenzo

Il D.O.C. Castel San Lorenzo

Il D.O.C. di Castel San Lorenzo è tra i prodotti tipici più diffusi e più radicati nel territorio cilentano. Con tradizioni che vengono da lontano e con usi che si tramandano da molte generazioni.

Il territorio del Cilento, e quindi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, si presenta in egual modo incantevole e incontaminato. Questa area territoriale include due denominazioni enologiche dell’interessante panorama vivit vinicolo campano. Vediamo quali.

  • D.O.C. Castel San Lorenzo.
  • D.O.C. Cilento.

Tali due denominazioni sono abbastanza recenti. Ma certamente destinate a connotare progressivamente il paesaggio rurale. E a creare anche una tendenza di sviluppo molto significativa.

Le denominazioni tutelano le caratteristiche produttive di queste zone. Che sono espresse con uve presenti da decenni e quindi considerabili tradizionali. Quali? Eccole. Barbera, Sangiovese, Trebbiano e Malvasia. A queste si associano uve locali. Aglianico, Greco e Fiano, già localmente denominato Santa Sofia.

Ma scopriamo meglio i Vini del Cilento – Il D.O.C. Castel San Lorenzo.

Il D.O.C. di Castel San Lorenzo si estende interamente nei territori dei comuni di Castel San Lorenzo, Felitto, Bellosguardo ed in parte dei comuni di Aquara, Castelcivita, Roccadaspide, Magliano Vetere ed Ottati, tutti ricadenti nella provincia di Salerno, e in particolare nel territorio del Cilento.

Le condizioni pedoclimatiche hanno reso queste zone adatte alla coltivazione della vite da tempi remoti ed il disciplinare ne tutela la specificità colturali ed ampelografiche preesistenti.

I vini prodotti con il D.O.C. di Castel San Lorenzo sono il Barbera, il Rosso, il Bianco, il Rosato ed il Moscato nelle versioni spumante e Lambiccato, derivato da tradizionali sistemi di vinificazione.

Le uve raccomandate a produrre tali vini sono tra quelle a bacca nera: Aglianico, Barbera, Casanese, piedi rosso, Sangiovese, Sciascinoso. E per quelle a bacca bianca: Moscato, Fiano, Greco, Biancolella, Malvasia bianca e Trebbiano toscano. Ma altre uve sono autorizzate come: Aleatico, malvasia nera, Montepulciano e primitivo per i rossi e Bombini, Coda di volpe, Falanghina per i bianchi.

Le rese massime in vigna sono di 100 q. per ettaro per i rossi, i Rosati e la Barbera e di 120 per i Bianchi. E’ consentita la dicitura riserva per il vino Barbera, dopo un sufficiente periodo di invecchiamento in legno ed un grado alcolico di almeno 11,50.

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